Chi sono / chi siamo
Chi
Graphic designer, illustratore e video maker con competenze in web design.
Come
Dopo aver ascoltato il cliente, assieme a più tecnici specifici si verificano le richieste. Non serve essere in venti.
Abbozziamo quindi soluzioni concrete e plausibili. Al di là delle mode o del tornaconto immediato. Certo non si esclude a prescindere, quello che è il trend del contesto. Ma non è detto serva per forza, magari solo per sentirsi ok.
Infatti è importante spiegare fin dall’inizio, “costi e benefici” di ciascuna strategia. La trasparenza è fondamentale, fin dall’inizio.
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Competenze
– Gestione aziendale nel food & beverage.
– 11 mesi esperienza all’estero: tra Caraibi e Stati Uniti.
Presso Studio Pointer a Mogliano Veneto impagina cataloghi di Canon Italia, Venini, Barovier & Toso, Seguso, Mazzega, Kalemata ed altri del settore del mobile.
In sala di posa ammira i vari set fotografici e video: per spot pubblicitari di ControCampo (Piaggio e altri brand). Incrementando la sua passione per i Video.
In Eurekip apprende nozioni di packaging, realizza alcune illustrazioni per Olio Cuore e gli esecutivi delle mega grafiche per gli stadi di Serie A (Eurekip Vs Gruppo Chiari & Forti).
Due anni dopo registra PIVAX.com e Pivaxstudio, mentre seguendo clienti propri collabora anche con altre Agenzie.
Incontrando molti professionisti dai quali acquisisce competenze inerenti al loro ambito. Fotografi, video maker, informatici, esperti web SEO. Ha inoltre realizzato: disegni e illustrazioni, riprese e montaggi video, siti web, SEO e Video SEO. Si è formato in semantica della programmazione x-html.
Carlo Pivax quindi non è un semplice “Consulente”, ha competenze ed esperienze concrete, dirette.
È pertanto in grado di coordinare altri professionisti nel risolvere le esigenze dei i clienti. Perché conosce le dinamiche del fare impresa.
Soluzioni
Consulenza aziendale
Siti web Pro
Domande e risposte
Perché affidarsi ad un consulente?
Perché pagare un Professionista, se nello smartphone abbiamo App di AI ed una videocamera quasi professionale e App di editing video? Domanda concreta, che ci facciamo un po’ tutti.
Una prima risposta è perché potremmo dedicare più tempo, a capire dove migliorare la nostra professionalità, piuttosto di passare ore a studiare, quella degli altri.
Dice: ho tutto, nello smartphone...
È innegabile quanto sia insito in tutti, provare a saper “fare da soli”.
Ma nel lavoro poi, a conti fatti, il risultato finale, come sarà?
Si “risparmia” davvero? Oppure è vero che vorremmo avere il controllo su tutto?
Perché poi, cimentandoci concretamente, si capisce che: quell’app non è proprio gratuita, che l’intelligenza artificiale costa. Più di quanto ci fanno credere! Ci si deve registrare, abbonarsi ad ogni singola applicazione, ogni anno aumenteranno.
Mentre un Consulente professionista, sa meglio di altri, dove c’è fuffa e dove invece, si può trarre un vantaggio concreto.
Quindi le motivazioni sono reali. Non si tratta di “girare l’argomento” per un tornaconto. Piuttosto: il mestiere degli altri, non è proprio semplice come sembra.
Concludendo, la percezione che si ha, sulla “presunta semplicità” nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, deriva anche da una narrazione molto superficiale che ci arriva dal mainstream. Dobbiamo dirlo: non aiuta a comprendere realmente, di cosa si tratta. Rischiando di restare un po’ tutti, inutilmente disillusi.
Infine, se ci aspettiamo apprezzamento e stima per quello che facciamo, per la nostra professione… vale per gli tutti i professionisti.
Cosa centrano illustrazioni e fumetti nel business?
Ce lo chiedono spesso. Semplice: per determinati settori, come il food una illustrazione è artigianale.
Non è industriale. Come collegamento emozionale e come messaggio è perfetta l’illustrazione.
Quindi ecco che soprattutto nell’etichettatura, nell’ambito del biologico e del bio-dinamico di nicchia,
una illustrazione a matita o acquerello, è molto più efficace e coerente di una foto digitale.
Si possono fare video con delle tavole a fumetti?
Assolutamente sì. Sono molto coinvolgenti e consentono di essere originali. Oltre a posizionare un brand ad un certo livello. Costano certo, ma la resa è “tanta roba”.
Clicca qui per vedere alcuni esempi concreti di mie realizzazioni!
Quanto serve fare un video professionale?
Certamente un video professionale ha un valore, sia che lo pubblichi su YouTube per la tua azienda, che se lo pubblichi nei social. Certamente va fatto un distinguo sul lato pratico.
Ossia: per alcuni prodotti di determinati settori, un reel da 10 secondi, girato con lo smartphone, può perfino generare più like e diventare più virale del video preparato e studiato.
Per questo, è importante valutare il contesto. Magari nel sito di un’azienda, il video dev’essere di preparato e professionale. Possibilmente speakertato con la voce di un doppiatore nazionale.
Mentre, banalmente su Instagram, in genere vale sempre la qualità complessiva, il formato (quadrato) e la durata del video o del reel.
Cosa significano: personal branding e brand reputation?
Anche se in molti, ritengono “superato” il detto: “La prima impressione è quella che conta”, piaccia o meno, nel business, (a qualsiasi livello) è sempre attuale. Silicon Valley a parte?
Una volta. Oggi anche a Palo Alto… a meno che non ti chiami Musk, arrivare con una Cybertruck, ha il suo perché… fidati!
Quindi consapevoli che dovrebbe essere scontato che un professionista, a prescindere sia preparato e competente, l’abito fa il monaco e probabilmente, lo valorizza.
Ricordo sempre questa frase: “l’abito non fa il monaco, ma aiuta eccome, ad entrare nel monastero”. Pertanto si tratta di psicologia della comunicazione. Di come influisce o “condiziona” la percezione di affidabilità. È un aspetto inconscio insito anche in molte specie animali.
Perfino cantanti ed attori di successo dichiaratamente “di sinistra”, poi li vediamo arrivare con l’autista o viaggiano con il Jet privato; ad ogni modo ciascuno, in base alle proprie finanze, cura l’immagine.
Se non è l’auto è “quanti uomini hanno di scorta”. Se non anche i vestiti che indossano… appunto… L’abito… Vediamo quindi che tutti cercano di vendere al meglio se stessi, o il proprio business.
L’inconscio associa lo status (auto, vestiti pettinatura, ecc.), di qualità o costoso, quale prova dell’avere tanto lavoro. E se lavori tanto, significa che sai fare bene il tuo lavoro ed hai saputo mantenere o incrementare, i tuoi standard qualitativi. Nulla di più semplice.
Piaccia o no, è così. Di conseguenza anche nel piccolo imprenditore, presentarsi o essere percepito o considerato in un certo modo all’interno di una certa “cerchia”… È “tanta roba”.
Poi se uno è un pirla, è un suo problema, ma quanto meno entra dal cliente… come “un pirla vincente” o che ci ha provato o è determinato.
Sono siamo consapevoli che sul piano umano, queste dinamiche stridono con i Valori, non entusiasmano.
Nella mia opinione soggettiva, è indiscutibile che “ognuno vale per quello è”…non per lo status sociale o il denaro che possiede. Non me ne può fregare di meno. Ma nel mondo del lavoro soprattutto imprenditoriale, è un’altra cosa. Siamo alle giungla: vince l’animale più forte. Se poi è anche una “brava persona”, tanto meglio.
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